giovedì 3 ottobre 2013

Mediterraneo, notte.













Inseguo la luce di un'estrema speranza,
buio, brividi e sale,
nella notte più nera che attraverso.
Luccicano distanti stelle indifferenti,
testimoni silenziose di respiri disperati,
tanto lontane e fredde da non rischiarare
l'abisso che promette di inghiottirmi, 
ad ogni istante più insistente
nello sciabordare sussurri di un oblio senza tempo,
senza dolore.
Ed ecco la paura, che così bene credevo di conoscere,
dominare e superare. 
Proprio ora, in vista del riscatto,
si presenta a me più forte che mai,
muro insormontabile di scoramento,
mentre il vostro mare si chiude sopra i miei occhi.