Profumo

Perenne babele di suoni,
il mondo che strepita,
canta, bisbiglia,
il vento trasporta
miscele di voci
che mai si zittiscono,
che non dormono mai.
Spii la forma,
con mano esperta
ti descrivi le cose,
incerto se è vita
il tuo lungo sonno.
Ma quando il profumo
ti assale di colpo,
esulta il tuo cuore
e la mente riempie
di mille colori.

Rosso

Debole scintilla
mi appari nella notte, 
il tuo giocoso volo
cattura il mio sguardo.
Più ti osservo e più cresci,
diventi fiamma che splende
e fuoco che scalda,
le tue lingue raccontano
di passione e di gloria.
Rapito, ti vedo
scalare furiosa il cielo,
che, invaso da te,
improvviso s'incendia,
tela sanguigna
che toglie il respiro.

Il Silenzio

Nero terrore di sconfinate solitudini,

i tuoi incerti spazi ho creduto di abitare

tra le pagine di mille pensieri,

sospeso nei respiri di un concerto,

nell'attesa di una voce importante.

Fino a quando non ti ho incontrato

nel fondo di occhi che muti

specchiavano una folle adorazione,

scavavano fossati incolmabili,

inchiodavano le ali con pesanti catene.

Terra Santa

Pioggia di fuoco
su una terra piagata,
comete malvagie attraversano la notte,
tristi veicoli di un nuovo odio.
Le grida scuotono i luoghi santi,
tremano i templi costruiti dalla fede.
E il crocevia di credi diversi
è diventato campo di battaglia
dei nuovi crociati,
senza possibilità di pace,
senza una fiamma che rischiari le tenebre.
Gli uguali muoiono
in nome di un Dio sepolto
dalle macerie delle sue dimore,
e ad ogni nuova morte
si affievolisce la speranza
di consacrare con l'amore
una terra maledetta dalla storia.

I fantasmi dell'anima

Placàti per poco

o in letargo da anni,

una segreta scintilla

li incendia e divampano,

mai domi o sconfitti

riprendono vita e forze,

suggono vigore dal tuo

per farti più piccolo,

scatenare chimere sfuggenti

e costruire paure ingannevoli:

questi fantasmi dell'anima,

mutevoli eppure sempre uguali,

compagni e nemici del nostro cammino.

La pianista

Sali sul palco
mentre il mondo ti osserva
e cominci a suonare;
dai tasti che sfiori
sgorgano suoni
non d'altri ma tuoi.
Musica fiera e dolce,
gioia e dolore si rincorrono
senza raggiungersi,
armonia dei contrari
che incanta i sensi;
mentre esplori la tastiera
il tuo miracoloso mistero
rapisce il mio spirito.

Follia

Emozione rinchiusa
da intangibili sbarre,
che mordi, che torci,
che non puoi cancellare:
muto il tuo grido risuona
a vuoto nelle affollate
stanze del riserbo
e nelle sorde orecchie
dell'indifferenza.
Tanto greve il carico
che ti schiaccia le ali,
che queste si staccano
per raggiungere altezze,
quali mai il corpo avrebbe
saputo raggiungere.
E in quegli sterminati,
vaghi e proibiti spazi,
scorgi impietrito le terribili verità
che non si possono rivelare,
apri sentieri che non verranno battuti,
implacabile innalzi bastioni
che neppure l'amore
riesce a superare.

La Maschera

Sotto la maschera
c’è un abisso di fuoco,
lingue di fiamma
che improvvisano danze,
mentre bruciano l’animo
che continua a sognare.
Sono fiamme che scemano
se prive d’amore,
ma riprendono vita
per un semplice sguardo,
si cibano
di dolci visioni
che un soffio di vento
disperde per poco.
E la maschera cela
i desideri proibiti
e il dolore segreto,
sorride immutabile
davanti alla vita,
sorride amara
mentre oblia se stessa.